Strategia oceano Blu: affoghi nell’oceano rosso o ti godi un drink sul materassino unicorno?

Da un lato vedi la strategia oceano rosso, dove la concorrenza è spietata e la lotta per le quote di un mercato saturo è serrata, sull’altra sponda c’è l’oceano blu che è una scelta contraddistinta dall’innovazione. Tu cosa scegli?

Strategia oceano Blu: è finalmente arrivato il momento di tuffarsi per una bella nuotata!
Parcheggi e scendi dalla macchina.

Pianti l’ombrellone, stendi l’asciugamano, togli la maglietta o sfili il vestitino e scalci via in qualche angolo di sabbia le infradito.
Ti avvicini alla riva per saggiare la temperatura dell’acqua e davanti a te si apre una distesa d’acqua infinita, divisa in sostanza in due porzioni: da una parte hai l’oceano blu e dall’altra l’oceano rosso.

L’oceano rosso è molto frequentato, bagnanti che si azzuffano per guadagnare spazi che sono già occupati, che si arrampicano gli uni sugli altri per cercare di emergere e distinguersi.

L’oceano blu, al contrario, è l’espressione massima della calma e della tranquillità, una distesa di mare calmo e luccicante che, paragonata a quello accanto, sembra quasi un miraggio.

In quale entreresti? Dove metteresti alla prova le tue abilità natatorie?
Ovvio. Non c’è partita.
Il senso di godimento che l’oceano blu ti mette solo a guardarlo è di per se la scelta.

Ma c’è di più: è la scelta corretta perché, uscendo dalla metafora, è quella vincente che mira all’innovazione e al rivoluzionario.
Ed è la scelta che qualsiasi libero professionista o azienda devono compiere per sbaragliare la concorrenza.
Applicare al proprio business la cosiddetta “Strategia Oceano Blu“.

Strategia oceano blu e oceano rosso a confronto: punti di vista opposti, tutt’altro che sfumature

Hai mai sentito parlare del libro La Strategia Oceano Blu – Vincere senza competere? È stato scritto nel 2005, quasi 15 anni fa.

Eppure ad oggi solo in pochi hanno realmente compreso il significato e la portata di un tale contributo considerando che la stragrande maggioranza delle persone si ammazza di lavoro, fa orari assurdi, stravolge la propria vita o, a volte, sembra proprio doverci rinunciare in nome del Dio Lavoro.
E per cosa? Per portare a casa solo una pagnotta di pane e la tua strategia aziendale.

Il riferimento è fin troppo chiaro agli squali che nel libro e nella metafora navigano e bazzicano l’oceano rosso, che si azzannano e si feriscono a vicenda (colorando l’oceano del loro sangue) per cercare di battere la concorrenza e guadagnare qualche fetta di mercato in più.

Nel mondo reale gli squali corrispondono a quegli imprenditori e liberi professionisti che cercano di prevaricarsi l’un l’altro, di superare i servizi dei propri competitor in un mercato ormai saturo che non offre più grandi margini da conquistare.
Intorno, l’acqua s’è fatta porpora. Un rosso acceso e inquietante.

L’approccio all’oceano rosso è di tipo tradizionale, cioè fondato sulla sconfitta degli altri operatori che si muovono all’interno del tuo stesso settore.
È una lotta dura senza esclusioni di colpi, fatta di prezzi che vengono tagliati sempre più al ribasso ma che inevitabilmente finiscono per mangiare anche il margine di guadagno.
E infatti tu in questo oceano hai scelto di non entrare, ricordi?

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Innovazione = Rivoluzione e viceversa

Ma come tutte le medaglie, se da un lato continui a vedere la strategia oceano rosso, dove la concorrenza è spietata e la lotta per le quote di un mercato saturo è serrata, dall’altro lato hai la strategia oceano blu, contraddistinta dall’innovazione.

Secondo questa strategia non si scende nella mischia con la concorrenza, ma si dà vita a nuovi servizi e prodotti che di fatto creano un nuovo mercato.

La seconda parte del titolo del libro, vincere senza competere, significa proprio questo: tirarsi fuori dallo spazio congestionato dei competitor per crearsi un proprio spazio con valori innovativi e rivoluzionari.

Tranquillo questo non significa dover necessariamente avere l’idea del secolo, scoprire la penicillina o trovare nuovi ambiti di applicazione della teoria della relatività.

L’oceano blu in realtà è un mercato già esistente ma non ancora esplorato e perciò incontaminato.
Ti ricordi gli squali dell’oceano rosso?
Ecco, nell’oceano blu non sono ancora arrivati.
Qui il mare è nascosto perché sei stato tu il primo a scoprirlo, semplicemente grazie ad un piccolo salto laterale che ti ha fatto uscire dalla competizione per offrire un servizio nuovo.

E quando scrivo la parola nuovo intendo un prodotto o servizio che ti permette di distinguerti e di capire le esigenze di un pubblico nuovo, allargando i tuoi orizzonti e quelli della tua azienda o professione. Non suona male, no?

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Le parole chiave della strategia oceano blu sono innovazione e valore e le risorse che devi maneggiare si chiamano creatività e pensiero laterale.
In questo mare blu cristallino si anticipano e si capiscono le esigenze dei clienti, gli si dà ascolto e, in risposta, si offrono soluzioni diverse e nuove.
È l’ebbrezza della novità che ti conduce al successo.

Parliamo di una strategia che non mira a battere la concorrenza, ma a renderla completamente ininfluente perché le acque nelle quali si naviga sono inesplorate e incontaminate, tanto che quasi ci si rivolge ai non-clienti.

Ma – eh sì – c’è un ma.
Un ma semplice e influente al tempo stesso.

Solo con l’innovazione si possono superare i confini delimitati e tradizionali del proprio mercato, un’innovazione che non deve essere necessariamente una nuova tecnologia, ma anche un’idea, appunto innovativa, in un contesto già esistente.

Strategia Oceano blu

Parliamo di fatti: ti serviamo sul piatto qualche case study!

Parole parole parole… – cantava Mina – parole parole parole… parole soltanto parole, parole tra noi.

E già perché finora abbiamo solo tirato fuori tante belle parole: innovazione di valore, oceano blu, vincere senza competere, creatività.
Ma in sostanza cosa significa?
Probabilmente sei lì che ti stai chiedendo: “Come posso realmente e concretamente dare una svolta alla mia attività per incrementare le vendite e guadagnare tempo a sufficienza per starmene a nuotare beatamente negli inesplorati oceani blu?”

Questo blog post è tutt’altro che un semplice bla bla bla, quindi per capire meglio la strategia dell’oceano blu, ti farò qualche esempio illuminante.

  1. Nell’anno 1950 la Xerox realizza e immette sul mercato la prima fotocopiatrice e da questo momento la riproduzione di documenti entra a far parte dei bisogni quotidiani di ognuno di noi.
    Ben 30 anni dopo la Canon scopre il suo oceano blu grazie all’innovativo toner e al costo contenuto delle cartucce che possono essere sostituite direttamente dal consumatore. In pratica dà vita alla prima fotocopiatrice personale che entra nelle case di tutti e rende quotidiano e possibile un servizio che prima sarebbe stato richiesto a terze persone. La Canon non ha quindi avuto un’idea rivoluzionaria, ma ha semplicemente ascoltato le esigenze del pubblico, che non si sarebbe mai interessato a qualcosa che richiedesse un’assistenza e una manutenzione costosa e frequente, rendendola invece alla portata di tutti, semplice, economica, geniale, ma non radicale.

  2. Un altro grande esempio è quello rappresentato dal Cirque du Soleil. Non prendermi per pazzo, l’entertainment è un business come un altro, continua a leggere se non ci credi. Il mercato è quello circense, già esistente e in crisi: fatturati al ribasso, niente di nuovo sotto le soleil, poca creatività, spettacoli e numeri tutti uguali. Poi arriva l’innovazione di valore. Il Cirque du Soleil ha eliminato ciò che non funzionava nei circhi a cominciare dalla presenza degli animali che faceva sempre più storcere il naso alle associazioni animaliste, per arrivare ai costi delle star internazionali, aggiungendo invece valore con numeri pericolosi e spettacolari, con la musica e il divertimento, con un ambiente più raffinato fatto anche di danza e arte.
    A quel tempo il mercato circense era rappresentato dalla Ringling Bros, ossia il leader del settore, e da tante altre realtà minori che non hanno fatto altro che emulare e duplicare un modello rimpinzando, appunto, il proprio oceano rosso. Questo fino al 1984 quando un gruppo di artisti di strada diede vita al Cirque du Soleil che con un brillante passo laterale cambia le regole del gioco.
    Il mercato è lo stesso, nessuna scoperta tecnologica, nessuna invenzione radicale ma un semplice quanto vincente cambio di paradigma e di protagonisti. Il Cirque du Soleil ha sbaragliato la concorrenza, l’ha resa inerme, l’ha completamente annullata, modificando la propria pelle in un mercato già esistente.
    Col senno di poi è facile parlarne ma è così: oggi si tratta di un fenomeno così diverso e innovativo da quello dei circhi tradizionalmente destinati ai bambini, che è riuscito ad attirare un pubblico nuovo, disposto a pagare di più per lo spettacolo, la clientela fatta di professionisti e persone adulte. Hanno praticamente reinventato il circo e, anzi, hanno preso possesso della parola stessa sui dizionari di tutto il mondo. Prova, apri lo Zingarelli, cerca Cirque du Soleil e troverai scritto un esempio perfetto della strategia dell’oceano blu.

  3. Un omaggio è quanto mai doveroso a colui che meglio di altri e più di tutti ha capito quanto potesse essere vincente questa strategia: Steve Jobs, maestro nella creazione di oceani blu.
    Il primo smartphone non è stato certo l’iPhone, eppure Steve Jobs ha creato il suo oceano blu, e prima ancora con il Mac e l’iPod, creando prodotti che fossero icone, trend, bisogni
    e necessità che neppure sapevamo di avere. A volte, mi dico, è riuscito a pensare con il cervello di milioni di persone.

Conclusioni

Lo sappiamo, è sempre una sfida piuttosto complicata!
Un’eccezione, dirai, e te lo concedo: menti così brillanti e visionarie non è comune trovarle.

Eppure un oceano blu c’è per tutti, magari abbinato ad una strategia di business automation per potenziare le vendite della tua azienda e raggiungere finalmente il tanto agognato equilibrio perfetto tra vita lavorativa e vita privata.
Nessuno tiene ad essere il più ricco del cimitero, dunque far crescere il fatturato è una priorità ma l’altra deve assolutamente essere liberare tempo da dedicare se stessi e ai propri interessi.

Noi Automatiker ne abbiamo fatto una ragione di vita e la nostra community sta crescendo di giorno in giorno.

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Eccotene un assaggio.
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