Ci sono dei comportamenti che ogni utente Instagram dovrebbe adottare per farsi notare dalla rete. Soprattutto quando la si usa come mezzo per espandere il proprio business.
A questo proposito per crescere professionalmente su questa piattaforma di fama mondiale è fondamentale:
- Creare contenuti di qualità e di interesse per il proprio target;
- Interagire con gli utenti facendo community.
Questi sono infatti i comportamenti che ti favoriscono agli occhi dell’algoritmo.
Ma ecco che i bot Instagram vengono in tuo aiuto proprio per ottimizzare la seconda attività, agevolando l’interazione social, attirando follower e aumentando la visibilità del tuo profilo.
Fantastico, ma dove sta l’inganno? Scopriamo insieme i limiti di questi tool.
Cosa e quali sono i bot di Instagram?
Quando parliamo di bot indichiamo dei software che simulano comportamenti social da parte di un utente, in maniera esponenziale e continuativa. La logica di interazione di questi bot si basa sulle informazioni fornite dall’utente durante la fase di configurazione, come gli interessi del tuo target, dov’è geolocalizzato, un elenco degli hashtag più utilizzati, che tipo di account sono più seguiti etc.
Dopodiché, memorizzate le informazioni, il bot Instagram sarà in grado di automatizzare alcune tra le azioni più comuni – e per te utili – da fare sul social network, tra cui:
- Mettere like sotto i post;
- Scrivere commenti;
- Follow-Unfollow degli altri profili;
- Mandare messaggi in Direct e rispondere a quelli che ricevi.
Tuttavia, questi software sono solo un escamotage per farsi notare.
Come puoi immaginare, infatti, gli utenti sceglieranno di diventare tuoi followers solo se il tuo profilo sarà davvero interessante e sarai in grado di offrire contenuti di valore per il tuo target.
Instagram bot: cosa si rischia a usarli?
Fin qui sembra tutto molto bello ma, in realtà, devo metterti in guardia.
Il regolamento di Instagram NON vede di buon occhio i bot Instagram. Anzi, per essere onesti, vieta di utilizzare software di terze parti (perché di quello si parla, Instagram non ha un suo bot) al fine di automatizzare determinate azioni all’interno della piattaforma.
Il rischio è, se scoperti, di essere bannati per un certo periodo di tempo.
Però, c’è un però!
Tieni presente che una buona fetta degli account commerciali che ci sono utilizza i bot Instagram.
Eppure, strano ma vero, i loro account non sembrano venire bloccati. Il segreto? Usano questi tool con estrema moderazione e non danno la parvenza alla piattaforma di utilizzare programmi automatici.
Senza dimenticare che, anche se la tecnologia bot fa parte delle AI, non significa che siano macchine intelligenti! Mi spiego meglio.
Immagina di attivare un’azione di commento automatico che dice “Bella Foto!” a chi utilizza l’Hashtag #Roma.
Ora, prova a pensare se la foto in questione sia in realtà un contenuto offensivo o che incita alla violenza, e che gli utenti vedano il tuo commento sotto tale contenuto. Non ci faresti una bella figura, sia a livello personale che di brand.
Ecco, questo è un rischio e un limite dei bot Instagram che, tuttavia, può essere arginato settando bene il software e controllandone periodicamente le azioni. Che te lo dico a fare? Anche in questo caso la componente umana è fondamentale.
Come utilizzare bene i bot Instagram
Esistono dei limiti non scritti nell’utilizzo dei bot che, se vengono rispettati, abbassano considerevolmente il rischio di venire penalizzati da Instagram. In particolare:
- Limite dei Like: impostare 20-30 like all’ora e limitare l’azione a un massimo di 10 totali nell’arco di una giornata;
- Limite di Follow-Unfollow: effettuarne 30-40 all’ora. Ovviamente se il tuo account è nuovo ti consiglio di iniziare poco alla volta per aumentare gradualmente.
- Limite dei Commenti: pubblicare massimo una ventina di commenti all’ora è un buon numero per sembrare credibili;
- Limite DM: inviare 20-30 messaggi al giorno.
- Limite della localizzazione: usare una VPN che ti geolocalizzi nella stessa località del server del bot è fondamentale per non venire bannati.
Quest’ultimo punto è particolarmente importante e, a mio avviso, richiede un approfondimento.
Perché è fondamentale usare una VPN quando utilizzi i bot?
Mettiamo il caso che tu abbia scelto di utilizzare un bot i cui server si trovano in Asia.
Niente di strano, l’Asia è piena di utenti che utilizzano regolarmente Instagram.
Il problema, però, sorge nel momento in cui, dalla poltrona in cui sei comodamente seduto in Italia, decidi di pubblicare un contenuto tramite smartphone che verrà automaticamente geolocalizzato nel luogo in cui ti trovi grazie al GPS.
In questa circostanza Instagram inizierà a storcere subito il naso, perché quello che vede è un utente che opera contemporaneamente da due località diverse e moooooooolto distanti. Come se lo spiega?
A meno che tu abbia acquisito il dono dell’ubiquità (estremamente improbabile, e l’algoritmo lo sa bene), gli risulterà subito chiaro che stai utilizzando un bot, pertanto non perderà altro tempo a bannarti. Fine dei giochi e della tua attività sul social.
Non temere però, anche a questo “intoppo” c’è un rimedio.
Si chiama VPN e utilizzarla qualora tu abbia deciso di ricorrere ai bot è FON-DA-MEN-TA-LE!
La VPN è una rete virtuale privata (Virtual Private Network) che protegge i tuoi dati all’interno delle reti pubbliche.
Attraverso un sistema di crittografia, tutte le informazioni importanti vengono nascoste, garantendoti protezione e anonimato.
Tutto quello che fai mentre usi una VPN, quindi, rimane sconosciuto ai provider, inclusa la tua localizzazione.
In questo senso, la VPN ti consente di localizzarti in un altro paese per aggirare i limiti governativi (Instagram è bandito in alcuni stati come Cina, Vietnam e Russia) o per simulare la stessa localizzazione tra i tuoi dispositivi e i server dei bot che usi.
Sincronizzando le VPN sullo stesso punto geografico, quindi, non corri il rischio che Instagram scopra il tuo piccolo segreto.
È il caso di utilizzare i bot su Instagram? Se sì, quali?
Su una cosa ci tengo ad esser chiaro: usare i bot non significa raggirare gli utenti.
L’engagement e la fama del tuo brand sono sempre il risultato di ciò che offri, non delle automazioni che usi.
Certo, magari ti sembrerà di camminare un po’ sul filo del rasoio ma, se rispetti i limiti che ti ho descritto e usi i bot con moderazione, direi che puoi fare sonni tranquilli.
Ora, se ti stai chiedendo quali siano i migliori Instagram bot in circolazione, questa è la mia top 3:
- Viky è un bot italiano semplice da usare ed efficace in termini di crescita dei profili, però non prevede l’automazione dei commenti pubblici e DM;
- Flock Social è un nuovo bot progettato per ridurre i rischi durante le interazioni, ma forse è un po’ limitato nella personalizzazione del settaggio;
- Inflact ha un’interfaccia intuitiva e, pur non automatizzando i commenti, possiede alcune funzionalità molto utili come quella del generatore intelligente di hashtag.
A mio avviso, quest’ultimo è il tool n.1 per crescere su Instagram e azzerare il rischio di essere bannati.
Il perché? Te lo svelo in questo video-tutorial di Inflact, insieme a tutto ciò che devi sapere per utilizzarlo like a (Automati)King.
Se invece non ti senti a tuo agio nell’utilizzare i bot Instagram ma sei comunque alla ricerca di una strategia che funzioni davvero per mettere le ali al tuo account Instagram, allora puoi richiedere una consulenza direttamente agli esperti di AutomatiKing!
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