Chi dice che la posta elettronica sia superata, non sa di cosa parla!
Mai sentito parlare di e-mail di follow-up per vendere di più, aumentare le fidelizzazioni e ottimizzare le conversioni?
Se la risposta è no – oppure sì, ma non sai bene di cosa si tratta –, allora dai retta a me: non c’è un minuto da perdere!
Conoscere le e-mail di follow up, sapere a cosa servono, imparare a scriverle in maniera efficace (o sfruttare dei validi template pronti), renderà il tuo business in poco tempo decisamente competitivo.
E siccome il tempo è prezioso, bando alle ciance! Entriamo subito nel vivo della questione.
Che cos’è una e-mail di follow-up?
In pratica, una e-mail di follow-up è l’invio di uno o più messaggi di posta elettronica per riprendere in mano una conversazione o attività lasciata in sospeso con i clienti.
Questa strategia ha l’obiettivo di riattivare i contatti (soprattutto dopo una risposta mancata da parte del cliente) e contemporaneamente convertire il maggior numero di messaggi possibili in vendite.
Come? Attraverso dei promemoria, ovvero uno stimolo per ricordare l’e-mail precedente.
Non andrai, quindi, a creare una conversazione nuova ma ne porterai a galla una vecchia, tramite una e-mail mirata.
L’obiettivo? Ottenere una risposta che probabilmente non hai ancora ricevuto.
Risposta che, se arriva dopo il sollecito, ti farà capire quale azione e contenuto funziona o meno per favorire le comunicazioni con il target e aumentare le vendite.
Non a caso, le principali ragioni per cui si invia un’e-mail di follow up sono:
- Costruire/rafforzare la credibilità e l’autorevolezza del tuo brand;
- Recuperare dei contatti “dormienti” e aumentare le conversioni;
- Fare lead scoring;
- Aumentare le vendite.
Se fatta bene, questa tecnica sarà l’asso nella manica della tua campagna di e-mail marketing.
Passando alla parte concreta, allora, vediamo subito qualche esempio di e-mail di follow-up, o meglio, come scriverne di veramente efficaci.
Come scrivere una mail di follow up?
Le e-mail di follow-up più efficaci sono quelle mirate e chiare che NON fanno perdere tempo alle persone: quindi testi brevi e concisi ma accattivanti e personalizzati, s’intende!
Certo agli inizi può sembrare più facile a dirsi che a farsi.
Per questo ho pensato di raccontarti come costruire un follow-up irresistibile in 4 passaggi fondamentali:
- Tono di voce: un tono di voce appropriato, anche per iscritto. Il mio consiglio è di impostare il tuo modo di esporre a seconda dello scenario (se vuoi ricevere un feedback o spingere su un prodotto per il quale si è mostrato interesse) e sfruttare la combo informalità+gentilezza per mettere a proprio agio l’utente.
- Oggetto dell’e-mail: punta su oggetti brevi e personalizzati, di massimo 6-7 parole. Ad esempio, per un ordine in sospeso puoi scrivere: “Il tuo [nome prodotto] ti sta aspettando”. I dati dicono che il 69% degli utenti segnala una e-mail come spam proprio in base al contenuto dell’oggetto, e quelli troppo lunghi fanno una brutta fine.
- Contenuto: deve essere un promemoria. Quindi il corpo del testo dovrà ricordare al destinatario perché lo stai contattando di nuovo in modo diretto e conciso, senza indugiare in frasi che esprimono ciò che pensi del tuo prodotto/servizio ma mettendo al centro il cliente e la sua opinione.
- CTA e conclusioni: lo scopo finale è di persuadere il cliente ad agire. Ad esempio, se stai cercando di fidelizzare un contatto, prova a mostrargli un’offerta speciale. E quando arrivi alla chiusura ribadiscilo in modo chiaro attraverso la CTA.
Ma dopo quanto tempo è consigliabile scrivere una follow up e-mail per vendere, fidelizzare o convertire?
Le tempistiche sono importanti per la buona riuscita dell’attività. Ecco secondo me qual è il timing ideale per l’invio di follow up e-mail.
Come e quando si fa un follow up? Le giuste tempistiche
Certi promemoria devono essere inviati più volte per funzionare, ma è importante pianificare ogni e-mail per non risultare invadenti o finire dritti in spam. Ricordati che il proposito è stimolare l’utenza senza infastidirla. Quindi, quando iniziare e con che cadenza?
Alcune analisi web marketing riportano che circa il 90% dei destinatari apre e risponde (quando vuole rispondere) il giorno stesso in cui riceve un’e-mail. Diversamente, è probabile che non risponderà affatto.
Quindi il mio consiglio, per non risultare invadente, è di iniziare l’attività di follow-up circa 3 giorni dopo l’invio della prima mail, che non ha ricevuto feedback. Dopodiché, attieniti a una frequenza mensile di 6 e-mail.
Tutto chiaro fin qui?
Lo so, è un lavoraccio che richiede un bel po’ di tempo. Infatti, per avere successo, ogni step della strategia deve essere ben pianificato e testato. Ma non disperare… AutomatiKing ha sempre una soluzione che ti permetterà di risparmiare tempo e fatica!
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