Segmentare il mercato è uno degli aspetti più importanti nella creazione di un business digitale (e non solo).
Non a caso una buona parte dell’analisi strategica che ogni brand dovrebbe fare è dedicata allo studio approfondito di come sono fatti questi clienti ideali. Proprio loro, fantomatici personaggi dai nomi comuni che hanno interessi e passioni proprio come tutti noi: le Buyer Personas.
Tuttavia, con un mercato sempre più competitivo e consumatori che utilizzano infiniti strumenti per informarsi e acquistare prodotti e servizi, non è più sufficiente abbozzare a grandi linee caratteristiche generali di questi utenti.
Se vuoi scrivere newsletter efficaci devi saper colpire al cuore e quindi conoscere passioni e desideri.
Per attirare l’attenzione sulle piattaforme social devi sapere su quali leve fare affidamento, quali parole stimolano curiosità e quali, invece, lasciano indifferenti (o peggio ancora possono procurarti un temibile effetto boomerang).
In poche parole: hai bisogno di micro-segmentare il tuo pubblico in piccole nicchie di mercato.
SAI CHE PUOI IMPARARE AD AUTOMATIZZARE IL TUO BUSINESS IN SOLE 9 SETTIMANE?
Scopri di più sul nostro esclusivo Summit delle Automazioni!
Micro-segmentazione: di cosa stiamo parlando
L’obiettivo delle campagne di marketing è semplice: convertire.
E aggiungiamo anche accompagnare gli utenti nel loro viaggio da semplici visitatori di un sito web a clienti che acquistano (si presume più di una volta) i prodotti e servizi di un’azienda.
Questo risultato si può ottenere in svariati modi: migliorare le tecniche di vendita che utilizzi, affinare il funnel con cui attrai potenziali lead e anche investire in pubblicità a pagamento.
Si tratta di ottime soluzioni, per carità, che però potrebbero rivelarsi inefficaci senza aver stilato un piano di marketing preciso, definito e programmatico.
La strategia non è un optional, come lo studio dei segmenti di mercato a cui rivolgerti.
Ma qual è la differenza fra segmentazione e micro-segmentazione?
La segmentazione classica suddivide un’audience in ampie e generiche categorie basate su genere, località in cui vivono, dispositivi utilizzati e altre caratteristiche demografiche sui generis.
In modo molto più dettagliato, la micro-segmentazione scava nel profondo e mette in evidenza i tratti distintivi delle persone che compongono il tuo pubblico.
La peculiarità più interessante? Trovare la tua nicchia di riferimento e mette nero su bianco le abitudini di acquisto che possono tornarti utili quando realizzi campagne di remarketing o pubblicità molto più mirate. Carrelli abbandonati, acquisti ricorrenti di un prodotto specifico o stagionali: con la segmentazione in piccole nicchie potrai aumentare a dismisura l’efficacia delle tue strategie di marketing digitale.
I vantaggi di micro segmentare il mercato
Dimentica quelle newsletter così old-style, fredde e controproducenti.
Focalizzandoti sulla tua brand identity e rivolgendoti esclusivamente a piccole nicchie di pubblico sarai in grado di offrire contenuti (o promozioni) davvero pertinenti.
In una semplice ottica di vendita i vantaggi sono incredibili: aumento del ROI – il ritorno sull’investimento –, riduzione dei costi, aumento del carrello medio, stimolo negli acquisti ripetuti e in generale un aumento di fatturato.
Ragionando sul lungo periodo, però, il valore aggiunto della micro-segmentazione appare ancora più importante.
Una strategia di comunicazione fondata sull’emotività innesca la miccia del branding: la fiducia.
Dimostra di conoscere i desideri del tuo pubblico più fedele e aiuterai il tuo marchio a farsi riconoscere come brand umano.
Ah, giusto: questo è l’unico modo se intendi davvero emergere dalla concorrenza… e farlo bene!
Come inserire la micro-segmentazione in una strategia di marketing
La teoria è un affare, metterla in pratica è un altro. Nel caso della micro-segmentazione, però, i passaggi sono chiari e ben ordinati.
Ecco i criteri di segmentazione più efficaci:
- Per non compiere passi falsi è il caso di iniziare dando i numeri. Nulla a che vedere con la follia, sia chiaro, bisogna invece definire obiettivi chiari, misurabili e raggiungibili: le cosiddette KPI.
- Comprendere la direzione generale che si vuole percorrere è essenziale. Poi diventa necessario esaminare una prima (e più ampia) segmentazione del mercato utilizzando quanti più strumenti possibili: quiz, sondaggi e lead magnet.
- Definisci i micro-segmenti. Come? Combina le caratteristiche generali individuate in precedenza con il modo in cui si comportano sul tuo sito web, o a seconda del punto del funnel in cui si trovano.
- Inizia a mettere in pratica piccole azioni specifiche per ogni segmento di pubblico. Un attimo, non penserai di doverlo fare a mano, vero? Per fortuna esistono software pronti ad aiutarti e fare il lavoro sporco per te. Il nostro consiglio? Convertflow, senza ombra di dubbio.
- Affina (o crea da zero) il tuo funnel aziendale in base alle informazioni che hai appena scoperto.
- Passiamo alla ciccia: personalizza ogni messaggio, contenuto, pop-up e perfino le landing page a seconda del pubblico a cui ti stai rivolgendo.
- Inizia a inoltrare regolarmente comunicazioni personalizzate.
- Misura e monitora i risultati per comprendere dove puoi ancora migliorare.
Potremmo anche aggiungere un ulteriore punto (forse il più importante): goditi l’aumento di conversioni!
Come vedi si tratta di una strategia potentissima che potrebbe rivelarsi un vantaggio competitivo non da poco.
Realizzare tutto manualmente, però, diventerebbe un’impresa epica… e qui interviene l’automazione di business, il pane quotidiano di AutomatiKing.
Possiamo aiutarti a vendere di più, meglio e con più costanza: basta seguire i video che pubblichiamo su YouTube per scoprire il lato automatico del business! Oppure, ancora meglio, conoscere il nostro per-corso Da Zero a Automatiker. Ti basta cliccare nel box di seguito. ?
SAI CHE PUOI IMPARARE AD AUTOMATIZZARE IL TUO BUSINESS IN SOLE 9 SETTIMANE?
Scopri di più sul nostro esclusivo Summit delle Automazioni!